progetto
ing. Maurizio Scendoni
arch. Giacomo Scendoni
ingegneria
ing. Riccardo Scendoni
collaboratori
geom. Marco De Minicis
ing. Bianca Profumieri
impresa
Edilmarc s.r.l.
committente
Opera Pia Arpili
localizzazione
Monte Giberto (FM)
dati dimensionali
600 mq

L’area di ampliamento della residenza protetta e casa di riposo Fondazione Opera Pia Arpili di Monte Giberto sorge in prossimità del Centro storico, prospiciente la Chiesa della Madonna delle Grazie che rappresenta l’elemento cardine di tutto lo spazio circostante.
Il progetto ha mirato alla riqualificazione di un’area che da anni costituiva una sorta di “vuoto urbano”, un unico terrazzamento sistemato a verde che, essendo posto ad un livello intermedio tra viale Diaz e la strada comunale sottostante, rimaneva quasi inaccessibile ed inutilizzabile sia dagli ospiti della struttura che dalla cittadinanza. Inoltre la presenza di alberi sorti spontaneamente lungo la scarpata celava la vista verso il paesaggio circostante.
L’idea progettuale è stata quella di arricchire di funzioni e di relazioni il vuoto urbano percepito in precedenza, attraverso la creazione di uno spazio connettivo multifunzionale, aggregativo e di crescita collettiva, antistante la chiesa, che ora può essere percepita anche da nuovi punti di vista, prima inesplorati.
Non dunque un volume fuori terra che avrebbe celato la vista sulle colline d’intorno e fronteggiato la facciata della chiesa, ma un edificio perfettamente integrato con il paesaggio circostante e riqualificante per il contesto urbano.
Percorrendo via Diaz si intravede dunque soltanto la sistemazione a verde pensile della copertura, mentre dalla strada comunale sottostante si percepisce l’edificio come una sorta di prolungamento del muro di contenimento in mattoni esistente.
Circa le funzioni dell’ampliamento, obiettivo principale dell’intervento è stato creare uno spazio “ad hoc” per gli ospiti della residenza protetta: un luogo dove ritrovare nuovi stimoli e nuove sensazioni, dove condividere le esperienze ed i ricordi del passato attraverso una passeggiata nel verde, uno spazio per la meditazione e per la sosta all’aria aperta.
In copertura è stato dunque realizzato un giardino terapeutico, che funga da stimolo per le capacità residue dell’anziano: lo spazio è stato attrezzato in modo che l’anziano possa muoversi liberamente senza pericoli, attraverso un percorso guidato in cui si può passeggiare nel verde, ammirare il panorama, sostare sotto un gazebo. Un percorso sensoriale concepito soprattutto per i malati di Alzheimer, volto a ridurre i problemi di disorientamento, rallentare il declivio delle capacità funzionali legato alla malattia, stimolare le capacità residue e la memoria nei riguardi delle attività precedenti, quali la coltivazione dell’orto, la cura dei fiori, le passeggiate in giardino, ecc.
Lo spazio verde si configura così come suddiviso in uno spazio dei sensi (tatto, olfatto e vista) ed uno spazio connettivo: il primo è caratterizzato da piccole zone con spazi dedicati a specifiche essenze (il giardino dei colori, il giardino delle essenze aromatiche…); lo spazio connettivo si configura invece come elemento semplice (ad anello) e ben delineato, privo di ostacoli fisici. Gli elementi che si incontrano in questo percorso guidato si pongono così come punti di riferimento, come mete da raggiungere, in modo da stimolare le capacità mnesiche e l’orientamento spaziale di chi lo percorre.